venerdì 25 ottobre 2013

Raccontare... sul web.


Lo chiamano storytelling. Sono americani, detengono loro lo ius primae noctis su ogni idea nuova che si affaccia sul web.

A dire il vero lo storytelling, che io preferisco chiamare l'arte di raccontare, già da molti anni viene utilizzato nel marketing e nella pubblicità generaliste.

Qui però (e per fortuna) si parla di qualcosa di più sincero.

Sì perché da qualche tempo l'arte di raccontare sul web è non soltanto un bel modo di condividere con amici qualcosa, ma anche lavoro, lavoro, lavoro.

Nel corso degli ultimi mesi molte cose sono avvenute nel panorama di Internet ma una delle più significative è certamente stato il graduale aggiornamento degli algoritmi che regolano il funzionamento dei motori di ricerca.

Avremo modo di affrontare insieme l'argomento più nel dettaglio, qui invece vorrei far capire un concetto fondamentale che sta alla base delle opportunità che si sono spalancate per chi sappia scrivere oggi. Adesso due nuovi fattori sono prioritari per una buona indicizzazione internet di un sito di qualsiasi genere: la qualità del contenuto scritto e il flusso di interazioni che questo contenuto ottiene sui vari social network.

Tutto qui? Se vi par poco... Fino a qualche tempo fa, grossolanamente, erano l'importanza di un marchio, brand o nome e la struttura interna del sito, compresa di metatag (parole chiave nascoste nel codice) che aiutavano a salire nei risultati delle ricerche. 
Trovato un buon webmaster, creato un buon sito con tutte le regoline applicate a perfezione, si poteva sperare di essere trovati in  maniera relativamente semplice.

Piano piano gli algoritmi hanno dovuto mutare in maniera sempre più complessa. In fondo, dati Google, ogni giorno vengono pubblicate in rete tante informazioni quante tutte quelle mai prodotte dall'uomo dall'alba dei tempi fino al 1970. Capite quanta roba tra la quale frugare per darvi una risposta? 
Per i motori di ricerca diventava quindi sempre più importante poter soddisfare correttamente le richieste degli utenti. Ecco che via via venivano quindi implementati degli accorgimenti sempre più spinti verso la personalizzazione dell'esperienza Internet. 

Digitare "agriturismo con piscina" da Tivoli, Palermo o Milano porterà a risposte completamente diverse visto che, tra le altre cose, i vari motori che sondano i miliardi di pagine in circolazione terranno conto del luogo dal quale voi ponete la richiesta. Scrivere invece "agriturismo con piscina Isola d'Elba" offrirebbe comunque una risposta diversa a seconda di quelle che sono le vostre abitudini online.
Se qualcuno, per esempio, cercasse frequentemente siti di argomento ecologico potrebbe ricevere per prime, tra le risposte, segnalazioni di agriturismi che rientrano in categorie ecologicamente rilevanti. E così via...

Tutta questa personalizzazione ha spinto quasi al delirio i responsabili di marketing online. "Oh Signore! Come faccio a capire come sono indicizzato adesso?".

E' qui, e approfondiremo presto, che entra in gioco l'arte di raccontare...

Avere un blog aziendale nel sito, curarlo come un orticello ogni giorno con pazienza e cura, utilizzarlo per parlare alle persone che pensiamo frequentino il nostro portale con la stessa sincerità con la quale parlereste loro di persona... tutto questo serve ad una cosa che se vogliamo scavalca ma è anche più rassicurante di un semplice essere indicizzati: la fidelizzazione.

Raccontarsi e raccontare vuol dire anche poi commentare, discutere, interloquire con quelli che una volta erano clienti e che adesso spesso divengono amici.

Il combinato composto di un buon blog e di un accurato lavoro sui social network permette di avvicinare le persone vere, quelle con la mano alzata che cercavano quello che offri tu ma che non ti conoscevano.

Basta così? Scrivo come raccolgo la mia uva e come lavoro il mio vino e la mia azienda agricola supererà un buon Chianti DOC nei motori di ricerca?

No, non è così e non basta. Ve l'ho detto che è un lavoraccio (almeno ad alcuni di voi)... 

Per adesso mi interessa che sappiate che raccontare è fondamentale. Presto cercheremo di entrare più nel dettaglio e capire come è fondamentale.

E soprattutto come si scrive sul web: quali possibilità offre in più e diverse dalla scrittura canonica.

Per saperne di più seguitemi qui sul blog. A tutti coloro invece che si trovano a Livorno o zone limitrofe vorrei far sapere che a inizio Novembre terrò dei corsi professionali di Web Content Management e Social Network Marketing presso l'Associazione "al 72 imparo a..."

Per info seguite la pagina Facebook oppure contattatemi all'indirizzo mail lioklingo@gmail.com

lunedì 21 ottobre 2013

Un viaggio nella politica presi per mano da una penna geniale.


Paolo Nori, un geniaccio!
Ho cominciato a leggere i suoi libri tanti anni fa, quando mi imbattei nel suo "Bassotuba non c'è", adesso riedito Feltrinelli ma che nel corso degli anni è stato pubblicato da varie case editrici.
Sfogliavo questo libro, chi si ricorda chi potrebbe avermelo consigliato. Fatto è che non riuscivo a capire se mi piacesse o meno. E nel frattempo l'ho divorato. Ho continuato per anni a chiedermi se mi fosse piaciuto. Eppure una cosa particolare era avvenuta: il suo personaggio, Learco, era diventato mio amico. Avrei voluto saperne le sorti, com'è poi successo con altri libri dove è tornato protagonista.
Avendo poi riacquistato lo stesso libro anche nelle altre edizioni successive ho capito che era amore, di quello strano, strisciante. Il romanzo ed il suo scrittore mi si erano insinuati dentro, incastonati nel cervello. Ogni volta che vedevo il nome Paolo Nori scritto su una copertina non riuscivo a non piluccare qualche pagina qua e là per poi finire per comprarlo.


E insomma il mio rapporto con Nori si è rafforzato nel tempo, di lui ho letto praticamente tutto quello che circola in via ufficiale e anche qualcosa di non ufficiale.

Il farabutto ci ha pure fatto prendere uno spavento quest'estate, quando a seguito di un incidente ci ha lasciati qualche giorno con il fiato sospeso. Ma siccome è una pellaccia nella vita quanto lo è tra le pagine dei suoi testi eccolo che rispunta in libreria e questa volta non con un romanzo ma con un viaggio nel disincanto di oggi difronte alla politica italiana.
"Mo mama: Da chi vogliamo essere governati?", edito da pochissimi giorni per i tipi di Chiare Lettere è un libro che parla della situazione politica di oggi a partire dalla realtà di Parma. Come se per la prima volta, dopo tanto tempo, ci si ponesse difronte al panorama attuale con occhi nuovi per vederlo come per la prima volta. Che cosa scopriamo durante questo esperimento? Che ne siamo tutti coinvolti e che forse, davvero, è bene fare un bel punto a capo, guardare le cose come sono e per quel che sono e cercare di sbrogliare una matassa infinita, non senza sarcasmo acuto.

Una prova? Ecco qualche riga...

"Ho sentito dire che chi non va a votare priva del diritto di andarci anche tutti gli altri e io, scusatemi, sono vent'anni che sto a casa, quindi sono vent'anni che privo la gente dei loro diritti, e io pensavo, e, vi confesso, penso ancora, che fosse e che sia un mio diritto, stare a casa, e devo dire, scusatemi, che da quando, vent'anni fa, ho smesso di credere che qualcuno che andrà in Parlamento farà il mio bene, da quando ho cominciato a pensare che il mio bene era bene non delegarlo a nessuno ma farlo da solo, e che la politica non è una cosa che si fa quando si va a votare, ma che la politica si fa tutti i giorni, e che è politica il modo in cui si parla, il modo in cui ci si muove, che è politica il grado di gentilezza con cui si parla con i propri figli, e coi propri genitori, ecco io sto molto meglio, da quando ho scoperto queste cose."

Ecco. Capito? Questi sono i periodi di Nori, le sue frasi articolatissime eppure chiare, dove è ben chiaro sia il capo che la coda... una sorta di stream of consciousness moderno.

Uno spasso, insomma, ma con del contenuto. Il passo in cui dice che è politica parlare con buon grado di gentilezza con i figli, aggiungendo poi quasi si dispiacesse di non aver ricordato a sé stesso e a tutti noi anche i genitori, è il metro con il quale questo splendido autore misura il mondo.

Ecco perché ho preso a scatola chiusa anche questo suo libro. 
Ecco perché voglio compiere questo viaggio strano nella politica di oggi, non per mano di un politico o di un analista ma di uno scrittore.
Che però, da sempre, ha visto molto molto lontano.

Buona lettura.



domenica 13 ottobre 2013

Come dire l'amore con dolcezza: Jonathan Safran Foer, una citazione.

(Foto thanks to anicelittle.tumblr.com)

Mi trovi meravigliosa? gli chiese lei un giorno [...]
No, lui rispose.
Perché?
Perché ci sono tante ragazze meravigliose. Immagino che oggi centinaia di uomini abbiano chiamato meravigliose le loro innamorate, ed è solo mezzogiorno. Non puoi essere come centinaia di altre.

Jonathan Safran Foer - "Ogni cosa illuminata", ed. Guanda


venerdì 11 ottobre 2013

Un gran bel Premio Nobel per la Letteratura.


Che bello questo Nobel alla Letteratura 2013... edificante premio ad una carriera splendida di narratrice per Alice Munro. Ne sono felice perchè gli ultimi premi assegnati avevano un sapore di ricerca troppo esasperata. Non voglio entrare nel merito della qualità dei nomi scelti o delle motivazioni che hanno spinto a premiarli, reputo soltanto che un Premio così importante debba tener conto anche degli effetti che determinata letteratura ha lasciato sul panorama mondiale.

Alice Munro sicuramente ha saputo rinverdire la forma racconto, riportarla ai fasti del passato pur scegliendo un registro vocale assolutamente distintivo e innovativo.
L'autrice canadese ha sempre offerto ai propri lettori pagine genuine, dettate da una necessità di raccontare piuttosto che da quella di piacere. La sua scrittura ha sondato l'animo umano partendo dal punto di vista della vita di tutti i giorni, scandagliando nei gesti quotidiani, quelli che contraddistinguono un'esistenza e che raramente sono oggetto di narrazione.

Al centro dei racconti dell'autrice non c'è una metafora della vita o la ricerca di una morale, non si tratta di libri "istruttivi" ma di libri sulle persone. In un gioco come di palle di biliardo la Munro analizza gli effetti e le cause dei movimenti di anima tra i suoi personaggi: le pulsioni, le necessità, i desideri, ma anche la noia, la disperazione e poi la rinascita, il miglioramento.

I suoi personaggi, mai banali, procurano spesso una forte identificazione con il lettore perché analizzati con bisturi invisibile nel loro agire giornaliero, normale, pazzamente, disperatamente o felicemente normale.

Non troverete voli pindarici o alchimie strane nei suoi libri. Troverete vita allo stato puro, semplice nella sua complessità eppure così reale da uscire dalla pagina in maniera indelebile.
Anche i titoli dei suoi libri, così come quelli dei suoi racconti, sembrano volutamente normali, come se cercare qualcosa di altisonante turbasse l'equilibrio di un ecosistema dove tutti gli elementi trovano il loro posizionamento senza sforzo. 

Sono felice infine perché molti narratori navigano anni, alla ricerca di un registro, di un tempo di narrazione che non trovano. Si sente spesso l'inadeguatezza del mezzo che scelgono per raccontare. La Munro  invece è ben conscia di riuscire nel breve, di saper trasmettere cose importanti senza la necessità di una struttura pesante, articolata. Malgrado la forma racconto fosse riconosciuta - non si capisce perché - come una forma di letteratura minore o comunque meno importante, la Munro non ha mai ceduto ai dettami del commercio ed ha proseguito secondo la propria propensione e le proprie capacità, riuscendo in questo a dimostrare anche grazie a questo Premio ma non soltanto, come attraverso il racconto si possa lasciare un segno indelebile nel mondo.

Proprio recentemente Mondadori ha pubblicato lo splendido volume dei "Racconti" nella collana dei Meridiani

I suoi libri più famosi ed amati in Italia altrimenti sono
- "Nemico, amico, amante...", edito da Einaudi: una serie di nove racconti di tipo familiare, dove emerge una spiccata sensibilità femminile che serve a sottolineare come nei rapporti umani, qui pacati, riservati, quasi intimi, si riesca a cogliere un senso di meraviglia anche da ciò che apparentemente è normalità. Si trova nella narrazione un senso quasi chirurgico della descrizione dell'ambientazione, dell'osservazione della scena dove si svolge l'azione. Il racconto che dà anche il titolo alla raccolta parla di una giovane cameriera, tratta in inganno da un malevolo scherzo di due bambine che attraverso una falsa corrispondenza le fanno credere che un uomo sia innamorato di lei al punto da convincerla a lasciare tutto, fare i bagagli e partire per raggiungere l'uomo in un luogo remoto. Arrivata a destinazione la donna capirà che le cose non stanno come immaginava ma, non doma, cercherà comunque di "prendere possesso" dell'uomo che ormai immaginava come compagno di vita.

- "In Fuga", sempre edito da Einaudi: raccolta che prevede otto storie di donne, mirabilmente gestite. Raramente si trova una così ben distribuita dose di completezza in una raccolta di racconti. Otto vite completamente slegate l'una dall'altra eppure così intrinsecamente collegate da un invisibile filo comune ci offrono l'opportunità di entrare nella mente delle protagoniste e vivere da quella posizione privilegiata lo svolgersi degli eventi. Molto coinvolgente, sicuramente uno dei capolavori della letteratura contemporanea.

- "Il percorso dell'amore", Einaudi: In questo libro... l'amore. Non bisognerebbe aggiungere altro. Il leit motiv della raccolta è proprio il sentimento più complesso e articolato che si possa provare e l'autrice approfitta dei suoi personaggi per raccontarne le infinite sfaccettature riuscendo, davvero mirabilmente, a non essere mai scontata ma sempre piacevole e profonda su un tema sul quale sembrava esser stato scritto già tutto. I racconti sono così dettagliati, così vissuti dall'interno delle situazioni da non essere descrivibili, tanto sono intimi e partecipati. Una lettura che consiglio davvero tanto.

- "Il sogno di mia madre", sempre edito da Einaudi: Posso dire di questo libro quel che mi ha provocato dentro. E' come se mi fossi reso per la prima volta conto di quanto la letteratura avesse attinto, nelle mie precedenti letture, a qualcosa di volontariamente voyeristico, di forzatamente straniante, esagerato. Quello che colpisce al cuore di questo libro invece è la semplicità, all'interno della quale si cela in realtà un ecosistema così complesso e benefico da risultare davvero salvifico. Non c'è finzione nei personaggi inscenati dalla Munro, esiste soltanto la vita, a tutto tondo. Ho amato questo libro perché l'inafferrabilità dei concetti che vuole esprimere rappresenta in realtà la nostra incapacità di comprendere fino in fondo anche le nostre reali necessità, i nostri desideri e le nostre possibilità nel mondo. La Munro ci accompagna come se volesse rassicurarci, tra le sue pagine specchio, dove troviamo noi stessi e riconosciamo, ma con tranquilla onestà, i nostri limiti terreni.

Voglio chiudere con una nota importante. Alcuni hanno paragonato il nuovo Premio Nobel a grandi scrittori di racconti del passato come Cechov o Flaubert; non penso di avere gli strumenti per fare altrettanto. Mi limito a dire che quando una scrittura è così lieve e contemporaneamente così coinvolgente è impossibile non pensare di trovarsi difronte alla grandezza.
Il punto di vista, specificatamente femminile, non tragga d'inganno i lettori uomini. Anzi... il mio consiglio, nell'eterno tentare di capire di più sull'altra metà dell'universo, è provare ad utilizzare queste storie meravigliose come una chiave di lettura in più per comprendere quanto profondo sia il pensiero femminile. Anche quello che nascondiamo, da ometti, ben custodito dentro di noi.

Buona lettura...



mercoledì 9 ottobre 2013

Un modo di leggere divertente e colorato...


Lo so... può sembrare strano che un ex libraio promuova un mezzo di lettura alternativo al libro. Eppure non possiamo nasconderci dietro ad un dito: leggere è diventato dannatamente costoso.

Il Kindle Fire HD è comunque un oggetto dai molti pregi. Non soltanto permette di leggere libri in piena comodità, potendo anche rapidamente acquistarli dallo Store di Amazon ma anche di poter avere tutti quei vantaggi di navigazione Internet e quant'altro che lo rendono forse il tablet più apprezzabile nel rapporto qualità/prezzo.

Il livello HD del display, colori e definizione, sono ottimi. E' possibile quindi utilizzare questo splendido e diffusissimo oggetto non soltanto per leggere libri ma anche guardarsi un bel film o una serie TV  con un'ottimo livello di piacevolezza e rimanere in contatto con gli amici dei Social ad un prezzo che davvero non esiste per il comparto.

In questi giorni, oltretutto, Kindle Fire HD è messo in vendita ad un prezzo ribassato di ben 60 Euro. Con 139 Euro anziché 199 si può molto rapidamente entrare in un nuovo modo di accedere ai contenuti, leggere, ascoltare musica, dialogare, rimanere in definitiva in contatto con il mondo ovunque voi siate, senza dover accedere ad un computer.

Un modo quindi divertente e colorato di leggere e non solo. Ecco perché anche un libraio, che non rinuncerà mai alla lettura cartacea, per alcuni titoli di interesse relativo si affida come me ad un mezzo di questo tipo.
Per i lettori ipovedenti poi tutti i vantaggi del poter cambiare la risoluzione del testo e quindi di non stancare gli occhi. Stando per anni tra gli scaffali di una libreria so bene quanto richiesti siano libri con caratteri grandi che permettano una lettura migliore. In questo caso ognuno può scegliere la propria grandezza di visualizzazione, senza così dover perdere il piacere di leggere o magari di doversi affidare ai (pochi) audiolibri in circolazione.

Un e-book reader? Un tablet? Una piccola televisione portatile? Certo, tutto questo e anche di più, allo stesso prezzo con il quale acquistereste non più di 6 o 7 libri di nuova edizione.

Diavolo... la tecnologia! Anche io, alla fine, ho ceduto e il vero casino è riuscire ad averlo tutto per sé in casa, oggetto contesissimo, oggetto di liti furiose. Mica ne dovrò comprare due?

Per chi fosse un purista del libro esiste anche lo splendido Kindle PaperWhite