lunedì 4 novembre 2013

Scrivere per il web


Scrivere per il web. "Che bel lavoro fai!" 
Facile a dirsi, come per tutti i lavori. Bisogna scrivere tanto, molto, moltissimo. Di più.
Se poi uno è così malato da scrivere per il web e poi curare i contenuti con campagne social network, cioè, se oltre ad essere un content manager è anche un social network marketer, ossia se dopo aver scritto deve scrivere d'aver scritto, allora non ne parliamo.
Fossero penne e non tasti finirei una vecchia BIC al giorno, forse forse stando stretti. 
Si vergano tasti su tasti. Si vomitano parole a centinaia di migliaia.
E non basta il mestiere. Si può cercare di addomesticare il caribù quanto si vuole ma il pubblico della rete - voi, maledetti - è davvero difficile: non si accontenta di un brodino caldo dopo una giornata di pioggia. Vuole l'apparecchiatura migliore, piatti ben assortiti comprendenti antipasto misto, due o tre primi, secondo importante, dolce di qualità e vini inestimabili. Scrivere per il web quindi richiede la capacità di rimanere concentrati il più possibile e cercare di focalizzare bene i tre punti principali:
- aver qualcosa da dire
- sapere di doverlo dire come non lo ha mai detto nessuno (altrimenti...)

Il punto tre non ve lo dico. Non oggi. 

Ho cominciato a scrivere questa mattina attorno alle 8.00, rispondevo qua e là a qualche post notturno sui social, ancora con mezzo caffè sui baffi e poco in circolo nel sangue.

Si scrive per necessità. Attenzione! Non per necessità di mangiare. Cioè un po' sì ma non si scrive per soldi e basta, nel mio caso è davvero una necessità

L'altro giorno un poeta, chiamato ad esprimere un pensiero mentre lo premiavano, guardò tutti negli occhi dal palco e poi disse secco "Mi scuso ma io scrivo per non parlare!".

Non sono arrivato proprio a quel punto - gli amici sanno che mantengo intatta anche la logorrea -  ma scrivere aiuta davvero i miei neuroni impazziti a spurgare almeno una parte della produzione in eccesso che nessuno chiede loro ma che avviene.

E allora facciamone un lavoro. Scrivere scrivere scrivere. E poi rilanciare, rispondere, congiungere, inventare, dire, fare, baciare... eh, almeno baciare, sarebbe niente male. Ragazzi, mica facile. La testa si stanca non meno del corpo.

Ore 22.22, bella ora esatta, almeno nella forma. Forse mi fermo. Anche oggi ho scritto un mezzo libro. 

Chissà cosa sarà "Quel che rimane..."
Se rimane.

Comunque ci sarebbero quei corsi dove racconto un po' cosa si può fare per vivere scrivendo per la rete. Se qualcuno fosse interessato... mica dovrò scriverla tutta io, la Rete. 'iutatemi!!!

di Leonardo Vannucci (lioklingo@gmail.com)

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2 commenti:

  1. Semplicemente straordinario!!! I
    l tuo amico di sempre;)

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  2. maravilhoso, um escritor que escreve por prazer, expressando o que está no seu interior
    e nos proporcionando tambem esse prazer de lêr.
    pra você querido, um beijo

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